Di recente, le autorità del Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale ( Sader ) hanno confermato i primi casi positivi di animali domestici affetti da COVID-19 nel paese. Si tratta di tre cani: due di loro sono nel CDMX e un altro nello Stato del Messico.
La verifica è arrivata dopo che i test diagnostici del coronavirus (PCR) sono stati applicati e sono risultati positivi. La causa delle infezioni, si stima, è stata attraverso i loro proprietari.
Inoltre, secondo i rapporti, in totale ci sono state venticinque notifiche su possibili infezioni in cani, gatti e anche una tigre del Bengala (appartenente a uno zoo). Tuttavia, solo i tre cani menzionati sono risultati positivi, diventando così i primi animali colpiti dal coronavirus in Messico.
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Per questo motivo, Roberto Navarro López, direttore della United States-Mexico Commission for the Prevention of Foot-and-Mouth Disease and Other Exotic Diseases of Animals (CPA), ha sottolineato in un’intervista con Milenio Noticias che è importante prendersi cura degli animali domestici e che, se i proprietari contraggono il virus, evitare di avere contatti per non infettarli.
Tuttavia, la notizia ha suscitato la preoccupazione degli utenti dei social network in quanto temono che, per paura del contagio, l’abbandono degli animali domestici aumenterà. Questo nonostante il fatto che, finora, non sono state trovate prove che confermino che gli animali domestici siano portatori e colpiscano gli esseri umani.
Vale la pena ricordare che, secondo la Procura dell’Ordinamento Ambientale e Territoriale (PAOT), durante l’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 l’abbandono degli animali domestici è aumentato del 20 per cento.