Alexander Hamilton (1757?-1804)
Primo Segretario del Tesoro, Padre Fondatore
Nato nell’oscurità nelle Indie Occidentali britanniche e rimasto orfano da bambino, Alexander Hamilton arrivò in America all’età di 15 anni e salì rapidamente alla ribalta come uno dei più influenti tra i Padri Fondatori grazie a un’intelligenza acuta e una dedizione incessante alla causa rivoluzionaria. Hamilton prese un incarico nell’esercito continentale nel 1776, dove si guadagnò l’attenzione e la fiducia del generale George Washington, che gli diede una posizione nel suo staff. Durante la guerra rivoluzionaria, Hamilton mise a frutto il suo prodigioso talento per la scrittura redigendo gli ordini e le lettere più critiche di Washington ai generali e al Congresso Continentale, e si guadagnò fama militare grazie alla sua carica vittoriosa contro le forze inglesi nella battaglia di Yorktown. La vera eredità di Hamilton, tuttavia, è il suo lavoro nel costruire e assicurare il successo dei nuovi Stati Uniti indipendenti. Come autore chiave dei Federalist Papers che argomentano a favore della Costituzione degli Stati Uniti, fu una forza trainante dietro la sua ratifica. Come primo segretario al tesoro di Washington, Hamilton sostenne un sistema bancario nazionale, istituì la Zecca degli Stati Uniti e un sistema di tariffe e accordi commerciali internazionali, e creò politiche monetarie che assicurarono la sicurezza finanziaria della nuova nazione. Le ambizioni politiche di Hamilton furono stroncate da uno scandalo di adulterio molto pubblicizzato, ma egli rimase attivo come influente figura pubblica, contribuendo a influenzare l’elezione del 1800 in favore di Thomas Jefferson su Aaron Burr. L’attività di lobbying di Hamilton a favore di Jefferson, nonostante le loro opposte opinioni sulla distribuzione dei poteri federali, contribuì a infiammare una già aspra rivalità con Burr, portando infine al fatidico duello del 1804 tra Burr e Hamilton a Weehawken, nel New Jersey, che pose fine alla vita di Hamilton.