Credo che i giudizi sommari imprecisi non riescano a incorporare (o applicare correttamente) un comune principio statistico: la regressione verso la media. Poiché i contenziosi non beneficiano di un’esposizione ripetuta a un insieme completo di fatti, ci impegniamo in un processo chiamato intensity-matching che ci richiede di pesare le informazioni limitate che abbiamo per generare una valutazione del risultato (rischio e ricompensa). Si tratta di una pratica pericolosa in quanto implica trovare una risposta a una domanda sostitutiva in assenza di altre informazioni.
Secondo Kahneman, gli esercizi di intensity-matching producono previsioni estreme quando si basano su prove estreme, portando le persone a dare la stessa risposta a due domande diverse. Kahneman offre il seguente esempio:
Julie è all’ultimo anno di università. All’età di quattro anni, era già una lettrice fluente. Qual è la sua media dei voti (GPA)?
Se scomposto, queste sono fondamentalmente due domande:
1. Qual è il punteggio percentile di Julie sulla precocità di lettura?
2. Qual è il punteggio percentile di Julie sulla GPA?
Per aiutarci a raggiungere la risposta corretta, bisogna usare una formula schematica:
Età di lettura = fattori condivisi + fattori specifici dell’età di lettura = 100%
GPA = fattori condivisi + fattori specifici del GPA = 100%
I fattori condivisi includono l’attitudine geneticamente determinata, il grado in cui la sua famiglia sostiene gli interessi accademici, e qualsiasi altro fattore che porterebbe le persone a diventare lettori precoci da bambini e adulti accademicamente di successo.
Ora, dobbiamo valutare la correlazione tra le due misure: età di lettura e GPA. Questa correlazione è uguale alla proporzione di fattori condivisi tra le loro determinanti.
In questo scenario, Kahneman assegna un’ipotesi ottimistica del 30%.
Ora abbiamo tutto quello che ci serve per raggiungere una previsione imparziale:
1. Iniziare con una stima del GPA medio.
2. Determinare il GPA che corrisponde alla vostra impressione delle prove.
3. Stimare la correlazione tra precocità di lettura durante l’infanzia e GPA.
4. Se la correlazione è .30, spostare il 30% della distanza dalla media al GPA corrispondente.
Il primo passo accerta la linea di base, che è il GPA che avremmo predetto se non avessimo saputo nient’altro su Julie oltre al fatto che era all’ultimo anno di università.
Il secondo passo coinvolge il nostro giudizio sommario, che è il nostro giudizio intuitivo delle prove.
Il terzo passo coinvolge il processo attivo di allontanarsi dalla linea di base verso la nostra previsione intuitiva, ma solo in una misura che corrisponde alla nostra stima della correlazione.
L’ultimo passo ci fornisce la nostra risposta: una previsione influenzata dalla nostra intuizione predetta su un tasso di base imparziale.
Il secondo passo è il primo passo, che consiste nell’accertare il GPA di Julie.