Il passaggio della tempesta tropicale Iota attraverso i Caraibi causerà un’intensificazione delle piogge in Costa Rica da questo fine settimana. Questo è stato previsto dall’Istituto Nazionale di Meteorologia (IMN) nel suo più recente aggiornamento del fenomeno, l’ente ha anche previsto che il ciclone avrebbe raggiunto la categoria di uragano.
“Durante il pomeriggio e la sera di questo sabato scorso, il sistema ha continuato il suo movimento verso l’America centrale lentamente, iniziando ad avere influenza indiretta nel paese”, ha detto l’Istituto.
Pertanto, l’Ufficio Meteorologico prevede un’intensificazione dell’attività pluviometrica nel Pacifico centrale e meridionale, dove sono attesi quantitativi compresi tra 20 e 80 millimetri (mm). Nella Valle Centrale e nel Pacifico del Nord, si prevedono precipitazioni con quantità comprese tra 5 e 60 mm.
La stessa previsione vale per i settori montuosi dei Caraibi e gran parte della Zona Nord. “Con le analisi attuali, si prevede che ci saranno piogge continue e acquazzoni di intensità variabile nel Pacifico del Sud, così come nei Caraibi del Nord”, ha aggiunto l’ente.
Da parte sua, il National Hurricane Center (NHC) degli Stati Uniti ha ribadito la sua previsione che Iota si rafforzerà e diventerà un “grande uragano” quando si avvicinerà alle coste del Centro America. La traiettoria tracciata dall’organismo ufficiale della regione localizza l’impatto del ciclone tra il Nicaragua e l’Honduras.
Costa Rica in massima allerta
Costa Rica per il momento ha annunciato – attraverso la Commissione di Emergenza Nazionale (CNE) – l’estensione delle allerte in vari settori del paese, che sono dettagliate come segue:
Allerta arancione: Cantoni di Nicoya, Nandayure, Hojancha, Corredores, Coto Brus, Golfito, Parrita e Quepos.
Allarme giallo: versante del Pacifico e Valle Centrale.
Il CNE ha anche segnalato il rafforzamento dei compiti operativi come il rifornimento di quattro magazzini regionali e 12 dei comitati municipali di emergenza. Inoltre, sono stati accelerati gli interventi con macchinari per la pulizia dei canali per minimizzare l’impatto di nuove inondazioni.
L’istituzione annessa alla Presidenza della Repubblica assiste anche 300 persone che sono alloggiate in 20 rifugi a causa dell’attività piovosa causata da Eta; Allo stesso tempo, è prevista l’apertura di nuovi alloggi, nel caso sia necessario mobilitare la popolazione nelle zone ad alto rischio.