Esiodo era un poeta greco che visse e scrisse al tempo di Omero (tra il 750 e il 650 a.C.). Dai suoi scritti abbiamo una delle prime teorie sullo sviluppo, non sulle singole fasi della vita, ma piuttosto su come l’umanità si sviluppa nel tempo. Credeva che ci fossero cinque età dell’umanità, quattro delle quali prendevano il nome dai metalli – oro, argento, bronzo e ferro – ognuna meno armoniosa delle precedenti.
L’età dell’oro: questa era un’epoca in cui gli uomini vivevano in armonia con gli dei, le persone vivevano fino ad un’età molto avanzata in perfetta salute, non avevano bisogno di lavorare, la natura forniva abbondanza di cibo nutriente e morivano in pace. Tutto sommato era una specie di paradiso terrestre. Gli spiriti di questi individui continuavano a vivere come “guardiani”.
L’Età dell’Argento: In quest’epoca, gli esseri umani mantenevano le caratteristiche dell’infanzia per i primi cento anni di vita, sostenuti dalle loro madri, poi vivevano solo un breve periodo come adulti poiché iniziavano a combattere e ad uccidersi a vicenda. Non facevano offerte agli dei (e in particolare al dio capo Zeus), e così lui li uccise tutti. Dopo la morte, gli uomini di questa età divennero “spiriti benedetti” degli inferi.
L’età del bronzo: Questa età è stata chiamata così per le armi di bronzo che furono forgiate dagli uomini di quel tempo per creare armi e fare la guerra. Alla fine si uccisero a vicenda. L’età finì con una grande inondazione. I morti non vivevano come spiriti, ma piuttosto abitavano nella “casa umida dell’Ade”.
L’Età Eroica: Questa età era un po’ diversa dalle altre in quanto non aveva il nome di un metallo e non seguiva lo schema della progressiva disintegrazione. Era l’età dei grandi eroi e semidei dell’antica Grecia, come quelli di cui Omero ha scritto nell’Illiade e nell’Odissea. Questa razza di umani morì e andò all’Eliseo.
L’età del ferro: Questa fu l’età peggiore (e quella in cui Esiodo credeva di aver vissuto), in cui i bambini nascono con i capelli grigi dei vecchi, dove i bambini disonorano i loro genitori, i fratelli litigano con i fratelli, e il contratto sociale tra ospite e ospite è dimenticato. In quest’epoca gli esseri umani sono motivati interamente dall’interesse personale, dicono bugie come verità, combattono continuamente tra loro, e alla fine gli dei li abbandoneranno e l’umanità si autodistruggerà.
I poeti successivi della tradizione occidentale attingeranno alla teoria di Esiodo, e in particolare alle sue idee di un’età dell’oro, nel parlare con nostalgia di un’epoca migliore in un lontano passato.
Per informazioni sulle fasi della vita nelle diverse tradizioni culturali, si veda The Human Odyssey di Thomas Armstrong: Navigating the Twelve Stages of Life (Ixia/Dover).
Questo articolo è stato portato a voi da Thomas Armstrong, Ph.D. e www.institute4learning.com.
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