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Mosquito

Posted on Luglio 6, 2021 by admin

Il termine zanzara è ormai utilizzato in quasi tutti i paesi del mondo. Il suo uso è così diffuso che persino le riviste specializzate in vari aspetti di questi organismi portano nomi come Mosquito News e Mosquito Systematics, si parla di “International Symposium on Mosquito Ecology”. L’universalità del nome, probabilmente di immediata origine spagnola o portoghese, è tuttavia dovuta alla sua adozione da parte di autori inglesi e americani all’inizio del XX secolo.

Punture di zanzara sulla schiena.

Christophers e altri autori suggeriscono che il termine zanzara fu introdotto in spagnolo intorno al 1400 e che probabilmente deriva dall’italiano moschetto, una piccola freccia scoccata da una specie di balestra. Tuttavia, la sua origine risiede probabilmente nel latino musca (mosca).

Larve di zanzara in acqua stagnante.

In Perù, Colombia, Venezuela, Honduras e Cile, il termine più usato è “zancudo”; è probabilmente più popolare di zanzara e per molte persone definisce meglio questo tipo di insetto. La sua etimologia, secondo Corominas, è molto antica e le sue radici sono nell’antico persiano “zanga”, che significa gamba. Fu poi usato come zanca in latino per designare un certo tipo di calzature, e più tardi derivò molti termini associati al camminare sull’acqua o al fare lunghi passi (trampoli, strides). L’origine immediata deve essere sorta da una doppia associazione con quella usata per certi uccelli, i trampolieri, e naturalmente riferendosi alle lunghe gambe e al frequente contatto con l’acqua. Una nota curiosa: in Venezuela la “mosca della frutta” Drosophila melanogaster è chiamata “zanzara”.

La presenza delle zanzare è stata ovviamente riconosciuta da tutti gli abitanti della Terra, e in ogni lingua esiste un termine, più o meno specifico, per designarle. I riferimenti scritti più antichi, quelli in cui possiamo riconoscere chiaramente l’attore, sono probabilmente quelli di Aristotele. Infatti, il famoso filosofo e naturalista greco li cita sia nella sua Historia animalium che nel De generatione animalibus. In entrambe le opere si riferisce a loro con il nome di empi e li include tra quegli esseri che hanno una fase di vita terrestre e una acquatica e che hanno anche avuto origine per generazione spontanea da liquidi putrefatti. Queste idee prevarranno in Europa fino a tempi recenti.

Dopo Aristotele ci sono altri scritti interessanti come quelli di Plinio Secondo (23-79 d.C.) che si stupisce della complessità e del buon funzionamento degli organi di una creatura così piccola. Tuttavia, come per la maggior parte degli insetti, non è stato fino al XVII e XVIII secolo che sono emerse le prime osservazioni dettagliate sulla biologia e l’anatomia delle zanzare. Aldrovando (1602), Mouffet (1634), Hooke (1665) e soprattutto Swammerdam (1669) furono i primi “scienziati delle zanzare”. Hooke, il segretario della Royal Society, illustrò per la prima volta la larva nella sua famosa opera Micrographia, e Swammerdam descrisse attentamente ogni fase della sua complessa metamorfosi.

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