Gregory Andrews ha detto di aver subito minacce da attivisti per i diritti degli animali di “stupro”, essere “fatto saltare in aria da ISIS” o avere la sua famiglia “avvelenato con 1080” sulla sua campagna di alto profilo contro i gatti selvatici che paradossalmente appena vinto lui un premio Invasive Species Council.
Nonostante queste minacce isolate (alcune segnalate alla polizia federale australiana) e le critiche di personaggi come l’attrice francese Brigitte Bardot e il cantante britannico Morrissey, il signor Andrews ha detto che la reazione del pubblico australiano alla sua campagna è stata estremamente positiva.
E’ determinato ad andare un passo avanti facilitando il percorso per le famiglie che vogliono rendere i loro salotti e cortili dei mini santuari per le creature che “definiscono chi siamo come nazione” piuttosto che per le specie invasive come gatti e conigli, che possono fare danni incalcolabili all’aperto.
“Non posso pensare a qualcosa di più patriottico che scegliere di possedere un animale australiano”, ha detto il signor Andrews. “La gente può pagare $2500-$10.000 per un barboncino firmato. Perché non … pagare anche il 10 per cento di questo per possedere un pappagallo dal ventre arancione in pericolo critico per aiutare a conservare quella specie? Tutto deve essere sul tavolo nella lotta contro l’estinzione.”
Il pappagallo dal ventre arancione, che l’ex premier vittoriano Jeff Kennett una volta ha memorabilmente bollato come una “corella inventata” quando sembrava probabile far deragliare un progetto industriale favorito, è virtualmente estinto in natura. Si ritiene che solo 16 degli uccelli delle dimensioni di un pappagallo vivano nella foresta della Tasmania, dove si riproducono ogni anno.
Fonti dicono che gli sforzi per mantenere in vita i pappagalli stanno costando fino a 1 milione di dollari all’anno.
“Come funzionario pubblico, sono sempre impegnato a rendere conto del denaro pubblico”, ha detto il signor Andrews. “Mi preoccupa il fatto che il governo australiano – e nonostante i migliori sforzi di tutti – abbia continuato a finanziare una popolazione selvatica che è in declino.”
Tim Faulkner, co-proprietario dell’Australian Reptile Park fuori Sydney, si è preso cura della fauna selvatica nativa e salvata per anni, anche nella sua casa suburbana. Ha sentimenti contrastanti sul dare gli animali australiani al pubblico, ma non ha dubbi sul fatto che alcune specie facciano ottimi animali domestici.
I canguri grigi sono “appiccicosi”, i quoll orientali “un po’ più distaccati” alla maniera dei gatti, i vombati “terrorizzeranno il tuo cortile” ma sono “molto affettuosi”.
“Se qualcuno scambiasse un gatto per una specie in pericolo come un quoll orientale, beh amico, il nostro mondo sarebbe un posto molto migliore”, ha detto il signor Faulkner. “Loro (animali nativi) fanno le stesse cose: insegnano ai bambini l’empatia e la comprensione. Amiamo il nostro canguro; lo adoriamo.”
.