Una farsa, una farsa! Il mio regno per una farsa! Fortunatamente, non dovrete pagare un prezzo così alto per questo, anche se ne vale la pena. Ken Ludwig, acclamato autore di Lend Me A Tenor, rivisita il mondo sopra le righe dell’opera e degli artisti in questa splendida A Comedy of Tenors, che presenta alcuni degli stessi personaggi.
La farsa, quando ben fatta, significa azione e dialogo quasi senza sosta, e questa grande opera va a razzo come un treno ad alta velocità giapponese. Dal momento in cui il produttore d’opera Saunders (l’esuberante Alan Wade) entra e scopre biancheria intima sparsa nell’elegante stanza d’albergo parigina degli anni ’30, sappiamo che ci aspetta una serata di alto livello. E quando la suddetta biancheria intima viene poi freneticamente spedita nel clacson del Victrola più vicino, sappiamo anche che sarà una serata di sorprese inaspettate.
La farsa di solito è incentrata su un vocabolario limitato di trame – identità sbagliate, litigi tra amanti, una moltitudine di porte che sbattono, una linea temporale isterica che deve essere rispettata o, per esempio, tutto è perso! Eppure Ludwig è uno scrittore così bravo che, anche se sappiamo che tutto si risolverà alla fine, il viaggio stesso è una tale gioia che assaporiamo ogni sguardo folle e ogni doppia ripresa.
Il regista Jason King Jones sa come ottenere il massimo da questo cast di übertalenti: in particolare, John Treacy Egan, che è praticamente perfetto nel doppio ruolo di Tito/Beppo: Tito è il tenore in buona fede, una star dell’opera con un ego all’altezza: è delizioso, pomposo e insicuro allo stesso tempo; ma ancora più delizioso è il suo Beppo, un fattorino doppelganger ‘scoperto’ nella hall che canta canzoni di Napoli mentre scarica i bagagli. Queste “coincidenze” sono il pane e il burro della farsa, ed Egan è uno spasso e mezzo come Beppo, con le sue chiacchiere senza sosta e le sue ruminazioni fuori tema.
Una commedia dei tenori
chiude il 12 maggio 2019
Dettagli e biglietti
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Egan è a capo di un cast che è facile da amare: come Maria, la moglie di Tito, Emily Townley è drammatica, sgargiante e ha alcuni dei migliori one-liners dello spettacolo, e guardare Tito e Maria insieme è come guardare uno sparring match, è molto divertente. Ognuno dei sei attori merita una menzione: Allyson Boate, nel ruolo di Mimi, la figlia di Tito e Maria, è un’aspirante attrice di cinema, e rende ogni parola che esce dalla sua bocca il più drammatica possibile; il suo spasimante, Carl (Alan Naylor) è altrettanto drammatico, e ha una presenza scenica agile, che passa da ops-ci hanno scoperto sotto la coperta a un meraviglioso interludio musicale con gli altri due tenori della serata.
E una parola su questo: tutti e tre i tenori, Egan, Naylor, e Matthew Schleigh come Max hanno una grande scena di ‘prova’ in cui cantano una bellissima “Drinking Song” da La Traviata; (un omaggio intenzionale, questo è un pezzo cantato dai tre tenori originali della vita reale, Pavarotti, Carreras e Domingo). È sorprendentemente buono, ed è stato premiato con bravi e lunghi applausi la sera della prima. Un rimpianto personale è che non siamo stati premiati con un bis.
Patricia Hurley come Racón appare solo nell’ultima metà dello spettacolo, ma wow, come bionda bomba russa, si diverte un mondo a creare problemi.
La scenografia di Charlie Calvert è piacevolmente multilivello – molte scale per fare entrate drammatiche – molte porte da sbattere – una vista sul balcone della Torre Eiffel così non si può dimenticare di essere in Francia – e un’eleganza come si addice alla Parigi del 1939. I costumi di Seth M Gilbert fanno dichiarazioni proprie – Maria sfoggia una giacca besequined che ha una mente propria, Mimi è nella quintessenza dell’abito da sera da starlet con taglio sbieco, e non si possono togliere gli occhi dalle pellicce stravaganti di Racine e dal suo abito blu. E la biancheria intima! Maria appare solo in una scena o due in un negligé nero che sembra avere le curve incorporate, e gli indumenti intimi di Racine sono sia d’epoca che pittorescamente cattivi. Gli indumenti intimi di Mimì finiscono nel Victrola, come detto sopra.
A Comedy Of Tenors fa una bella serata fuori – c’è isteria e coincidenze impossibili e splendidi costumi e performance che ti lasciano senza fiato.
A Comedy of Tenors di Ken Ludwig . Regia: Jason King Jones . Cast: Allyson Boate come Mimi; John Treacy Egan come Tito/Beppo; Patricia Hurley come Racon; Alan Naylor come Carlo; Matthew Schleigh come Max; Emily Townley come Maria; Alan Wade come SaundersScenic Design: Charlie Calvert; Sound Designer: Justin Schmitz; Lighting Designer: Sonja Dowhaluk; Costumi: Seth M Gilbert; Dialetto/Vocal Coach: Brianne Taylor; Fight Choreographer: Casey Kaleba; Stage Managers: Cat Wallis, Ben Walsh. Prodotto da Olney Theatre Center. Recensione di Jill Kyle-Keith.