Per sapere come accentuare le parole in spagnolo, è sufficiente conoscere alcune regole di base e alcune particolarità da prendere in considerazione.
Per l’accentuazione, le parole sono classificate in quattro gruppi: acute, piane, sdrújulas e sobreesdrújulas.
PALABRAS AGUDAS
Sono quelle la cui sillaba tonica è l’ultima. Esempio: visione (visione), metà (metà), città (città).
Queste parole hanno un accento quando finiscono in “n”, “s” o vocale. Esempio: perfezione; forse; caffè.
PAROLE PLAINWORDS
Sono parole la cui sillaba sottolineata è la penultima sillaba. Esempio: casa (casa), coche (macchina), fácil (facile).
Queste parole hanno un accento quando NON finiscono in “n”, “s” o vocale. Esempio: matita (matita), facile (facile).
PAROLE SOTTILI
Sono parole la cui sillaba sottolineata è la sillaba antepenultima. Esempio: diálogo (dialogo), médico (dottore).
Queste parole sono sempre sottolineate.
SUPPER SUDUPLEXALLOWS
Sono parole la cui sillaba tonica è quella prima della sillaba antepenultima. Esempio: dígaselo (glielo dica), cómpramelo (comppramelo).
Come per le parole sdrucciole, queste parole sono sempre sottolineate.
Oltre a queste quattro regole di base, dobbiamo prendere in considerazione DIPTONGOS, HIATOS e TRIPTONGOS.
I dittonghi e gli iati sono combinazioni di due vocali e la differenza tra i due è che se le due vocali fanno parte della stessa sillaba abbiamo un dittongo e se, al contrario, fanno parte di sillabe diverse, abbiamo uno iato.
I dittonghi possono essere formati dalle seguenti combinazioni di vocali:
- Una vocale aperta (/a/, /e/, /o/) preceduta o seguita da una vocale chiusa non compressa (/i/, /u/). L’accento è sempre posto sulla vocale aperta, secondo le regole generali. Esempio: cambiar (nessun accento perché è acuto e finisce in “r”); estáis (accento perché è acuto e finisce in “s”).
- Due diverse vocali chiuse (/i/, /u/). In questo caso, se c’è uno stress, è posto sulla seconda vocale. Esempio: ciudad (senza accento perché è piatta e finisce in “d”); acuífero (con accento perché è una “d”).
L’iato può essere formato dalle seguenti combinazioni:
- Due vocali uguali. Esempio: créeme, poseer… Sono accentate secondo le regole generali dell’accentuazione.
- Due diverse vocali aperte (/a/, /e/, /o/). Esempio: Jaén, león… Si accentano secondo le regole generali dell’accentuazione.
- Una combinazione di una vocale chiusa sottolineata (/i/, /u/) seguita da una vocale aperta non sottolineata (/a/, /e/, /o/). Esempio: gufo, atto… Sono sempre sottolineati.
- Combinazione di una vocale aperta non stressata (/a/, /e/, /o/) seguita da una vocale chiusa stressata (/i/, /u/). Esempio: oír, país, maúlla… Sono sempre sottolineati.
Infine, i triptonghi sono combinazioni di tre vocali nella stessa sillaba. La loro struttura è necessariamente quella di vocale chiusa non stressata + vocale aperta stressata + vocale chiusa non stressata. Seguono le regole generali dell’accentuazione e l’accento va sempre sulla vocale aperta (quella centrale). Esempi: cambiéis, Uruguay…
Dopo aver studiato le regole di base dell’accentuazione, andremo più in dettaglio sulle particolarità che dobbiamo prendere in considerazione per accentuare correttamente tutte le parole spagnole.
- I monosillabi (parole con una sola sillaba) non sono mai sottolineati, eccetto quelli che, per differenziarli da un’altra parola omonima, hanno uno stress diacritico (uno stress che serve solo per differenziare queste parole e che vedremo più avanti). Esempi: Sal (sale), mar (mare), piel (pelle), vas (vai)…
- Gli avverbi che terminano in -mente vengono sottolineati secondo le regole precedenti applicate alla parola risultante dalla rimozione del suffisso. Esempio: rapidamente (ha un segno di accento perché la parola rapidamente è una parola accentata); solo (non ha un segno di accento perché la parola solo è piatta e termina con una vocale, quindi non ha un segno di accento).
- Quando i pronomi vengono aggiunti a un verbo, le regole generali si applicano al composto, ma, se il verbo senza pronomi aveva un segno di accento, il segno di accento viene mantenuto anche se le regole non lo richiedono. Esempio: coge > cógelo; sostén > sosténlo.
- Parole composte: quando una parola fa parte di un’altra parola composta come primo elemento della stessa, perde l’accento che le corrisponde: décimo > decimoséptimo. Tuttavia, nei composti di aggettivi uniti da trattini, ogni elemento manterrà la sua pronuncia e il suo accento: hispano-soviético; crítico-biográfico.
Infine, ci concentreremo sull’accento diacritico.
La tilde diacritica ci permette di differenziare parole omonime, cioè parole che hanno la stessa forma, ma il loro significato è diverso.
SENZA TILDE | CON TILDE DIACRITICA | ||
di | Preposizione. Esempio: la casa di Maria. | dé | Dal verbo dar. Esempio: ho bisogno che tu mi dia le chiavi. |
el | Articolo. Esempio: L’uomo è alto. | lui | Nome personale. Esempio: è alto. |
ma | Congiunzione avversativa. Esempio: sapevo che non era necessario, ma volevo venire. | più | Avverbio di quantità. Esempio: ero così stanco che non potevo più camminare. |
mio | Aggettivo possessivo. Esempio: La mia casa è molto grande. Esempio: il mi è sempre stonato. | mí | Pronome personale. Esempio: mi piace il teatro. |
se | Nome personale. Esempio: Ha studiato per l’esame in una notte. | se | Forma terzana dei verbi ser o saber. Esempi: Sii buono con loro / Non conosco la risposta. |
se | Congiunzione condizionale. Esempio: Se studierai, passerai l’esame. | Sì | Avverbio di affermazione. Esempio: Sì, sono spagnolo. pronome personale. Esempio: parla solo di se stesso. |
te | Pronome personale. Esempio: Ti piace la musica classica? | té | Sostanziale (bere). Esempio: amo il tè. |
tu | Aggettivo possessivo. Esempio: tua sorella è molto intelligente. | tu | Pronome personale. Esempio: lavori troppo. |
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