Sì, un giorno, forse, dopo molti anni, quando non sarò più bella come adesso. Non ridere di me! Voglio dire, naturalmente, quando Torvald non mi sarà più devoto come adesso; quando il mio ballare e il mio vestirmi e il mio recitare gli avranno fatto impallidire; allora potrebbe essere una buona cosa avere qualcosa in riserva… Che sciocchezza! Quel momento non arriverà mai. Ora, cosa pensi del mio grande segreto, Christine? Pensi ancora che io sia inutile? Posso anche dirvi che questa vicenda mi ha causato molte preoccupazioni. Non è stato affatto facile per me rispettare puntualmente i miei impegni. Posso dirvi che c’è una cosa che si chiama, negli affari, interesse trimestrale, e un’altra cosa che si chiama pagamento a rate, ed è sempre così terribilmente difficile da gestire. Ho dovuto risparmiare un po’ qua e là, dove ho potuto, capite. Non ho potuto mettere da parte molto del mio denaro per la casa, perché Torvald deve avere una buona tavola. Non potevo lasciare che i miei figli fossero vestiti male; mi sono sentita in dovere di usare tutto quello che mi ha dato per loro, i dolci tesorini!
Henrik Ibsen. Casa di bambola. Project Gutenberg EBook ; accesso 23 febbraio 2017; https://www.gutenberg.org/files/2542/2542-h/2542-h.htm