L’altra importante commissione padovana di Donatello oltre all’Altare Maggiore della Basilica, di tipo molto diverso, fu la creazione di un monumento equestre in bronzo (144753) a Erasmo da Narni (13701443), detto Gattamelata, un defunto capitano generale dell’esercito veneziano. Questa è la prima statua equestre sopravvissuta del Rinascimento. Era un revival di un antico tipo romano conosciuto all’epoca principalmente dal Marco Aurelio a Roma.
Sostenere il grande peso dei corpi densamente fusi di cavallo e cavaliere su solo quattro gambe fu un grande risultato tecnico: Donatello avrebbe voluto avere uno zoccolo anteriore sollevato libero, come nel suo antico prototipo (così come nei Cavalli di San Marco, Venezia, che erano molto più vicini a Padova), ma non osò. Ricorse invece all’espediente di puntellarlo con una palla di cannone opportunamente adagiata sul campo di battaglia. Il generale è brillantemente ritratto e idealizzato come un eroico uomo d’azione, usando un’acconciatura romana ravvicinata e il classico tipo di cavallo da guerra leggero. Anche i dettagli della sua armatura ricordano l’antichità, anche se il lungo spadone e la palla di cannone riflettono la guerra contemporanea. Questa fu un’immagine che ispirò Verrocchio, sfidò Leonardo da Vinci e, infine, nell’opera del Giambologna 150 anni dopo, si diffuse in tutte le grandi piazze d’Europa, come un simbolo appropriato per i monarchi.