I critici del progetto sostengono che gli stati beneficiari dovrebbero migliorare la gestione della propria acqua prima di importarla da fuori regione. Il vescovo Luiz Flávio Cappio di Bahia si chiede anche perché l’acqua viene esportata quando 3 milioni di poveri vivono lungo il corso del fiume Sao Francisco, molti dei quali senza acqua corrente e servizi igienici adeguati. Egli sostiene che il trasferimento “richiederà enormi risorse che potrebbero essere spese in altri progetti molto più vicini alla realtà della gente”. Si dice anche che il progetto beneficerà principalmente i contadini più ricchi che hanno già infrastrutture di irrigazione e non i contadini piovosi che sono i più colpiti dalla siccità. La presunta insufficienza di acqua nello stesso fiume Sao Francisco durante la stagione secca, e il suo conseguente impatto sugli ecosistemi acquatici, è un altro argomento dei critici. Per esempio, João Alves Filho, governatore dello stato di Sergipe, dice che ci sono già “segni di mortalità” dove il fiume si unisce al mare. Marco Antônio Tavares Coelho, un importante oppositore, dice che “l’aridità è lo stato naturale del sertão” e che bagnarlo sarebbe come “togliere il ghiaccio dal Polo Nord”. Nel 2001 la Banca Mondiale avrebbe rifiutato di finanziare il progetto a causa del suo limitato impatto nella lotta contro la povertà e la siccità.