La salute richiede che il pH del sangue sia mantenuto entro limiti ristretti (7,35-7,45). Acidosi (cioè pH
Uno studio recentemente pubblicato è stato progettato per indagare i tassi di mortalità tra i pazienti in terapia intensiva che presentano un’acidosi estrema, che gli autori hanno arbitrariamente definito come pH
Di questi 2156 pazienti, 77 (3,6%) hanno presentato un pH
Una causa dell’acidosi estrema è stata identificata praticamente in tutti i casi e nella maggior parte (86%), l’acidosi lattica (lattato sierico >4,0 mmol/L) era una caratteristica. Dei 77 pazienti, 30 (39 %) avevano subito un arresto cardiaco prima del ricovero in terapia intensiva. La mortalità per questo gruppo è stata particolarmente elevata (90 %); solo tre pazienti sono sopravvissuti (per questi tre pazienti l’arresto cardiaco è avvenuto in presenza di un’equipe medica).
In totale, 52 dei 77 pazienti sono morti (tasso di mortalità 67,5 %), ma in assenza di arresto cardiaco, il tasso di mortalità (57 %) era molto più basso di quello previsto dal punteggio SAPS all’ammissione. Lo studio ha dimostrato che l’acidosi estrema è un evento relativamente raro con molte cause possibili, anche se è quasi sempre un’acidosi metabolica (lattica). L’arresto cardiaco è una causa comune.
I risultati dello studio suggeriscono che la sopravvivenza dopo un’acidosi estrema dipende in gran parte dalla causa dell’acidosi. Nonostante una prognosi universalmente cattiva all’ammissione, più della metà dei pazienti che non avevano subito un arresto cardiaco sono sopravvissuti. Gli autori di questo studio concludono che in assenza di arresto cardiaco, l’acidosi estrema, anche se associata a segni prognostici scadenti, non dovrebbe precludere una terapia intensiva aggressiva.